_il tartarughino
          LA VITA E' SEMPRE DEGNA DI ESSERE VISSUTA

       
     
      Risollevarsi sempre...mercoledì 1 ottobre 2008 13.05
Il nero è passato, le preoccupazioni mi hanno rovinato le ultime giornate e mi hanno stressato nel corpo fino a farmi venire un febbrone con brividi di freddo indescrivibili. Ma il nero passa e il grigio piano piano si schiarisce. non siamo ancora arrivati al bianco ma anche questa volta ce la faremo.

Invecchiamo e i capelli bianchi si contano sempre più facilmente, sempre più evidenti nella chioma scura. Eppure i miei capelli bianchi sono il segno dei miei dolori. e i miei dolori si intrecciano inesorabilmente con le mie gioie.  Bisogna accontentarsi di vivere in modo piatto vivendo tutte le emozioni che la vita ci regala in modo piatto oppure preferiamo vivere con grande intensità i dolori, le sofferenze e quindi poter poi gioire immensamente per la felicità di una nuova gioia che ci sfiora?

Vivere è soffrire.

Vivere è amare.

Vivere è gioire.

Vivere è godere con tutti i pori della nostra pelle assaporando tutte le gioie, gli amori le felicità e subendo tutte le angherie le sofferenze e di dolori che la nostra vita ci riserva.

Si, questo è vivere: affrontare intensamente ogni gioia e ogni dolore.l'

inadeguatezza che ci attenagliavenerdì 26 settembre 2008 18.57

Sto meglio, la febbre  sembra essere passata ed io sono sdraiata sul letto a riflettere su questa giornata passata lontano dalle squallide stanze del mio ufficio. Oggi ho visto il sole, oggi non mi sono sentita schiacciata dalle bianche, fredde e impersonali luci dei neon, oggi sono riuscita a passare un'intera giornata padrona della mia vita.E' possibile che per essere padroni della propria vita bisogna aspettare una febbre che ci costringa a chiedere un giorno di malattia in ufficio? é possibile che per vivere veramente bisogna stare male? Vivere? Ma cosa hai fatto oggi? Sei solo stata a casa sdraiata tra il letto e il divano. Eppure in questa giornata casalinga ho avuto l'opportunità di stare lontana da persone che non ho scelto ma con cui divido la maggior parte delle mie giornate. A volte mi chiedo se non ho sbagliato tutto nella ricerca ossessiva del posto fisso, quello sicuro, quello che ti garantisce uno stipendio ridicolo a fine mese. La ricerca ossessiva della tranquillità , dello stipendio sicuro, mi ha portato a vivere le mie giornate in modo ottuso, s'è chiuso il mio cervello che funziona ormai come un'automa per quelle che sono le mie incombenze professionali. I sensi di colpa sono ormai alle stelle: dentro di me c'è solo senso di inadeguatezza. Inadeguatezza come madre, che vorrebbe essere la perfetta risolutrice di tutti i problemi educazionali dei figli, e l'inadeguatezza come professionista, perchè il piattume dell'azienda dove lavoro toglierebbe l'entusiasmo anche ad un bambino davanti alla sua prima bicicletta, inadeguatezza come moglie che non potrà mai competere con i modelli di donna che i nostri media ci continuano  a propinare soprattutto quando non c'è più nulla da scoprire dopo tanti anni insieme. Ma non è così, in fin dei conti una persona non potrà mai conoscere gli angoli più reconditi del proprio partner anche dopo tanti anni felici insieme.  Ed io sono sicura che ho ancora molto da dare ... a tutti i miei affetti. vi amo tutti.

una giornata nomercoledì 1 ottobre 2008 13.02I
Inizia una nuova settimana ed io ricomincio ad affrontare i problemi di sempre.
La babysitter non si trova e questo mi rende nervosa. Perché devo lavorare fino a tardi? Perché non posso permettermi di prendere un part time? Perché siamo attaccati così tanto ai soldi che non sappiamo rinunciare più a niente…. A dire il vero le nostre uscite sono tutte legate a spese familiari e per la casa, il mutuo, il condominio – che in questo mese è stato un bagno di sangue!!!-il nido, la baby sitter, i libri, i vestiti per i bambini, lo sport, la macchina con tutti i suoi acciacchi.
Ma io sogno! Sogno di cambiare la mia vita, sogno di non dover stare tutto il giorno qui in queste quattro mura dell’ufficio con gente ostile. Ostile?! Si, è il termine più gentile che riesco a trovare. Le persone che animano questi uffici sono davvero odiose e l’aspetto che più di tutto odio è che sono false, egoiste, carrieriste fino all’estremo, per cosa poi? Con la situazione che c’è qui! Si fanno belle col capo per portarsi a casa quei due spiccioli di premio, tanto orami i soldi non ci sono più.
La giornata è diventata all’improvviso pessima.
Nessuno sa più stare con gli altri, l'egoismo impera.

Guardo fuori dalla finestra e il cielo è blu. Guardo l’infinito dei miei pensieri e il disordine che c’è in essi. Sono stanca. Stanca di non riuscire a trovare un ordine nelle mie cose materiali ma il blu del cielo per contrapposizione mi riporta con i piedi per terra. E’ assurdo arrovellarsi tanto per tali questioni, la realtà è diversa, la realtà sono i miei affetti. E’ lì che cerco la gratificazione e lì la trovo. Tutto il resto è contorno, è necessità. Non devo dimenticare di distinguere tra ciò che faccio per lavoro e ciò che è la mia vita privata che, da sempre costellata di gioie e dolori, è il vero perno della mia vita. Il mio amore, i miei figli. Se loro stanno bene e sono sereni anche io lo sono, se loro soffrono anche io sto male.
Sole, cielo, aria, natura.
RESPIRO.

la pazienza è roba da eroimercoledì 1 ottobre 2008 13.01
La pazienza è la più eroica delle virtù, giusto perché non ha nessuna apparenza d'eroico.
Bella questa definizione della pazienza che dà Giacomo Leopardi. La trovo assolutamente veritiera ed è così semplice, ma in una sola frase coglie la vera essenza della parola pazienza.
A volte chi è paziente viene anche considerato come una persona che non ha carattere, uno che si fa mettere i piedi in testa ma non è assolutamente vero. A mio avviso è esattamente il contrario. Per essere pazienti bisogna avere un carattere forte e deciso e con molto autocontrollo. Invece chi paziente non è reagisce alla minima insofferenza. Ma è facile essere pazienti? Chi è veramente paziente? La pazienza di Giobbe. Chi sa cosa sopportò il povero Giobbe, sinceramente mi sfugge. Io cerco di essere paziente e lo sono molto meno di quanto vorrei. Per essere paziente devo assolutamente impormelo e di solito le situazioni che richiedono pazienza sono assolutamente critiche e ingestibili. Esercitare la pazienza non è istintivo nella natura dell’uomo che deve autocontrollare le proprie emozioni e i propri impulsi. E ciò è difficile e faticoso. Quindi, con una filosofia spicciola si può concludere che colui che è paziente è un vero eroe dei nostri giorni!!!!

L'arte dello scriveremercoledì 1 ottobre 2008 13.01

Ho letto un articolo di Concita De Gregorio sulla sopportazione del dolore da parte delle donne. In realtà è uno stralcio del suo ultimo libro di prossima uscita. Già questa estate avevo letto un libro di questa giornalista sulle donne, in particolare lì veniva analizzata la figura della madre.

A volte leggendo brani o articoli che trattano il tema delle donne e che sono velatamente o totalmente femministi mi chiedo quanto di quello che leggo condivido e quanto no. A mia sorpresa devo dire che, la maggior parte delle volte, condivido in pieno quello che leggo e mi meraviglio di come tanti miei pensieri fatti in maniera disordinata e discontinua possano venire scritti così bene. E’ come vedere trasformarti degli abbozzi di idee e pensieri in parole scritte nero su bianco, con un filo conduttore logico che le lega in maniera ordinata e le amplia con esempi e fatti veri di cronaca.

E’ strano veder trasformare un massa informe di concetti che vagano nella mia mente senza meta in un articolo denso di significato che arriva al cuore della questione sviscerando ogni aspetto possibile.

Questo significa saper scrivere. Questa è l’essenza stessa dello scrivere e la sua enorme potenza.

oltre la punta del nasolunedì 6 ottobre 2008 18.16
Ho la sensazione che qualunque decisione io prenda sia sbagliata. Sempre. E' possibile? Ho paura di sbagliare oppure so di sbagliare ma voglio fare una determinata cosa per far piacere e vedere contento chi mi sta vicino. E' possibile? Pano di sì, credo sia normalissimo cercare di considerare tutti gli aspetti, i pro e i contro della situazione cercando tutte le sfaccettature possibili.

Secondo me bisogna sempre districarsi in un labirinto di equilibri precari giorno dopo giorno.  Ma è pur vero che non bisogna mai dimenticare che o si è scelto di vivere in un eremo oppure è naturale e giusto confrontarsi con le persone che ci stanno intorno per valutare e vedere le cose con altri occhi, da altre angolazioni. La varietà dell'uomo è proprio bella per questo. Se tutti ragionassimo nello stesso modo o se tutti avessimo le stesse preferenze il mondo finirebbe all'istante.

E allora viva la società multiculturale e tutte quelle iniziative che ci portano a guardare oltre alla punta del nostro naso.... la crisi economica

mercoledì 8 ottobre 2008 12.54
Diventare genitori oggi ha più senso? Questa è la domanda che ogni tanto si sente in giro e che come ci sono periodi di crisi economica porta con sè un altro interrogativo: Che futuro possiamo dare ai nostri figli?

Di certo sono riflessioni sensate in questo periodo ma è possibile ogni volta ridurre tutto all'aspetto economico? Certo probabilmente non riusciremo a garantire alle generazioni future lo stesso benessere che abbiamo avuto la fortuna di incontrare noi, ma nalla storia ci sono sempre stati cicli e fasi, momenti di grandi carestie che si sono alternati a momenti di prosperità. Eppure nei secoli scorsi nessuno si poneva il problema se procreare o meno. Non c'era di certo la contraccezione e la società era basata sulla forza lavoro quindi un figlio significava soprattutto due braccia in più per lavorare e contribuire al sostentamento familiare. Oggi questo discorso non ha certamente più senso e quindi bisogna valutare da un altro punto di vista tutto ciò che concerne le crisi. Ma proprio per questo è lecito  che una società possa decidere di fare delle politiche demografiche, più o meno drastiche, per limitare le nascite?

I fautori di questa scuola di pensiero pensano a livello globale, la Terra sta esaurendo le risorse  e la popolazione continua ad aumentare vertiginosamente, quindi non si può pensare alla società "Italia" ma dobbiamo pensare all'ambito "intero Mondo". Di certo questa è una considerazione degna di essere discussa. Eppure nella mia testa frulla un altro tipo di riflessione: dietro a questo tipo di considerazioni c'è forse la paura di perdere il benessere di cui la società occidentale gode? Si ha paura di appiattire il divario che c'è tra il primo e il terzo mondo? C'è forse la paura che i Paesi del quarto mondo, quelli dove si muore per mancanza di acqua potabile o di cibo, possano giovare di una ridistribuzione delle Risorse terrestri? Insomma ha senso continuare a inseguire il benessere di pochi schiacciando i più fondamenatali diritti umani dei molti? Tutta questa considerazione viene spesso fatta a livello globale e mondiale, ma la mia provocazione vuole essere questa: siamo sicuri che il sistema "Paese Italia" non funzioni allo stesso modo? Negli ultimi venti anni in Italia ci sono state politiche nazionali volte a aumentare questa situazione. Politiche volte a favorire la ricchezza e lo sviluppo di pochi a scapito delle difffcoltà delle classi sociali più deboli. E la cosiddetta classe di mezzo? Quella dei professionisti, quella che con termini non più tanti usuali veniva denominata la piccola-medio borghesia. Che fine ha fatto questa classe sociale. in Italia? E' SPARITA, non esiste più. Quale futuro ci si prospetta? E' davvero arrivato il momento di lasciare l'Italia e rifugiarsi in Paesi che certamente vivono ugualmente la crisi, che è globale, ma hanno strumenti e coscienza politica per non azzerare completamente i diritti umani, civili e sociali dei più?
Ogni riflessione sul tema è gradita.

il mio piccolo fioregiovedì 9 ottobre 2008 14.53

Ogni giorno mi alzo e penso a te
ogni giorno mi addormento pensando a te
i tuoi occhi vigili e mobili,
nell'immobilità del tuo corpo,
mi comunicano il tuo amore, i tuoi bisogni, il tuo voler vivere.
Chi ha spento quegli occhi ?
Quale terribile colpa un' innocente creatura
deve espiare in questo ingiusto mondo!
Avevi il diritto di vivere, di camminare, di correre....
ma ti è stato brutalmente negato.
Avevi il diritto di farti amare e di farti coccolare fra le nostre braccia
ma ti è stato concesso per troppo poco tempo.
Mi manchi mio piccolo fiore!

recessione e essenza del desideriomartedì 14 ottobre 2008 12.34
si può essere sicuri del proprio futuro? Come saremo fra 5 anni? Cosa ci aspetta nel nostro immediato futuro? Non si  parla di altro che di recessione in questo periodo, così mi chiedo cosa fare nel breve periodo. Ho un lavoro e me lo tengo stretto anche se non mi piace. Ma come dobbiamo comportarci nelle spese quotidiane. Dobbiamo mettere i soldi sotto il materasso come si faceva nell'altro secolo? Bah! certo è che i soldi sono pochi e raramente a fine mese avanza qualcosa, anzi spesso si attinge a qualche piccolo risparmio. Ho figli piccoli e mi chiedo cosa potrò offrirgli, che tipo di vita, se riusciremo a mantenere lo stile di vita che facciamo ora (e non è che si scialacqua) o i nostri figli dovranno abituarsi a vivere con poco a rinunciare al superfluo.Purtroppo sono decenni che viviamo fingendo che il superfluo sia assolutamente necessario e non sappimo neanche più distinguere tra ciò che è davvero indispensabile, ciò che è rimandabile e ciò di cui si può far davvero a meno.

Mi domando queste cose perchè ho notato in mio figlio un atteggiamento per cui non riesce neanche a desiderare una cosa, se sente il bisogno di qualcosa la deve soddisfare immediatamente, non sa aspettare.

Non gli abbiamo insegnato che è essenza stessa del desiderio, l'attesa.

 oggi mi sento un po' MAORI venerdì 17 ottobre 2008 13.35
http://www.youtube.com/watch?v=QIgksCRFwnI
vi ricordate lo spot della FIAT IDEA? io mi sento così!!!!
un altro venerdì di sciopero. Tempi duri per i poveri genitori.

Questa mattina mi alzo all'alba perchè ieri in modo ufficioso al nido di mia figlia mi hanno detto che prendono solo i primi 18 bambini.... ecco quindi che carichi nello spirito, battaglieri  e degni di corse di altri tempi mi precipito al nido alle 8.00, orario di apertura. Mano male sono la 10° quindi la mia bimba può entrare MA ... in questi casi c'è sempre un ma.... esce alle 13.00 perchè solo i primi sei possono fare orario intero. ARGHHH e adesso cosa faccio? Mano al cellulare faccio circa 5 telefonate prima di trovare un'anima pia che vada a prendere la bambina e la tenga fino al mio ritorno. BENE e la prima è sistemata. Corriamo subito alla scuola del secondo. Le maestre ci sono, credo, la certezza non è mai data, ma il personale parascolastico non si sa. Con enorme stupore 15 gioni fa, sempre di venerdì ho scoperto che anche se ci sono le insegnanti la scuola non apre se non c'è il personale parascolastico  NO COMMENT questo la dice lunga sulla situazione delle nostre scuole....
Bene anche il grande è sistemato, lascio la macchina in garage, inforco il motorino e mi precipito in ufficio: SONO GIA' STANCA. Ho trovato traffico e manifestanti.....

Credo sarà un anno pesante per noi genitori!

è venerdìvenerdì 24 ottobre 2008 14.38 
   
il tempo lunedì 27 ottobre 2008 11.56
Riusciamo a godere delle cose belle che ci circondano? siamo sempre di fretta, sempre alla presa con l'orologio tra scadenze di lavoro e impegni familiari,  che riusciamo più a constatare la bellezza di ciò che ci circonda? Oggi sto molto giù per qualche problemino di organizzazione familiare, allora mi sono chiesta se è è giusto vivere sempre così all'estremo o se forse dovremmo rallentare e riappropriarci del nostro tempo.

Questo è il secolo della mancanza di tempo.

Mai in passato si era costretti a correre così. Oggi anche nell'organizzazione delle giornate libere, il fine settimana, comunque corriamo, tra impegni dei figli, la spesa da fare, gli amici da incontrare e un po' di sport che se non lo fai durante il weekend quando lo fai. Insomma quando smetteremo di correre e di goderci quello che stiamo facendo senza pensare già al nostro prossimo impegno?

Non lo so.

A volte sogno di svegliarmi improvvisamente nel passato, quando i mezzi di trasporto e di comunicazione erano lenti e si viveva facendo quello che si poteva fare senza cercare ossessivamente di incastrare tutti i nostri impegni in modo da non lasciare neanche 10 minuti scoperti....
Vorrei riappropriarmi della mia vita e del mio tempo!

Obama mercoledì 5 novembre 2008 11.16
Considero la vittoria  del nuovo presidente degli Stati Uniti una grande speranza per il futuro del nostro pianeta. La pace, la guerra, il terrorismo, le crisi economiche, le crisi sociali o culturali partono sempre da lì, nel bene e nel male. Con la vittoria di Obama innanzitutto finisce la sciaugurata era BUSH, e di questo ne siamo tutti contenti. Mai un presidente americano aveva toccato così il fondo con decisione ed uscite degne giusto del nostro Presidente del Consiglio, di cui infatti è tanto amico.
Speriamo nel futuro. Speriamo in un cambiamento e speriamo soprattutto in una ventata di democrazia VERA.
 
Obama abbronzatovenerdì 7 novembre 2008 13.14
Io mi vergogno di essere italiana.
Come la spiego ai miei amici americani questa ennesima gaffe del ns premier? non se ne può più. Questa mattina leggo sui giornali che "lui si è rotto e chi lo attacca merita la laurea dei coglioni".  scusate ma a me di coglione sembra ce ne sia uno solo!!!
E qui non  voglio neanche entrare nel merito della politica, qui entriamo nel merito del rispetto reciproco, della tolleranza, dell'intelligenza sociale, della dignità che ogni persona dovrebbe avere, non parliamo di chi è a capo di uno Stato.
Dai cinesi bolliti, al kapo' , alla gaffe con la leader finlandese,  alle corna fatte ad un "collega" durante una foto ufficiale, a quando distribuì orologi  agli altri leader nel bel mezzo di un discorso di Chirac.... di episodi e gaffe internazionali ce ne sono state davvero tante.  Per non parlare delle tante affermazioni "nazionali" seguite da smentite del giorno dopo. Io credo che sia malato, di delirio di onnipotenza. e la cosa che più mi preoccupa è che gli italiani sembrano non accorgersene o non ritenere la cosa molto grave. E voi?
http://thecaucus.blogs.nytimes.com/2008/11/06/berlusconi-under-fire-for-obama-joke/?apage=48#comments
Date un'occhiata ai commenti sul NY TIMES sull'avvenuto. Ci sono 48 pagine di commenti postati da italiani che si scusano con Obama e con gli Stati Uniti per Berlusconi.  Hanno dovuto chiudere il post e non accettano più commenti ulteriori perchè sono troppe le richieste!!!

SPORT per tutti, SPORT per chi puòmercoledì 12 novembre 2008 10.34Il
Censis ha pubblicato un rapporto in cui sottolinea l'aumento della sedenterietà degli italiani over 25 nonostante l'aumento delle strutture e degli spazi sportivi.
Sinceramente questo dato, pubblicato oggi sui principali quotidiani, mi stupisce e non poco. Pensavo che finalmente l'attività sportiva fosse più diffusa tra i giovani. E forse, ripensandoci è così: la pratica sportiva è sicuramente più popolare rispetto al passato ma questo è vero solo per i bambini. Chi è il genitore che durante le elementari  e le importanti fasi dalla crescita non porta il proprio figlio a scuola nuoto? Parlando  e confrontandosi con gli altri, credo di poter serenamente affermare che qualche anno di piscina (e l'inferno che ne consegue per i genitori nei caldi e umidi spogliatoi) non se lo risparmia quasi nessuno.
Ma dopo cosa succede? Quando io ero al liceo ero una delle poche ragazze a cui piaceva fare sport, pratricavo nuoto, pallavolo e tennis e cercavo di convincere le amiche a giocare con me nel fine settimane ma il loro interesse era spesso rivolto esclusivemente  a "giocare a diventare donne". Per i ragazzi invece era diverso, è sempre stato diverso, a loro basta un pallone e una piazzetta e iniziano subito  giocare a calcio.
Oggi qualcosa è cambiato, primo perchè si stanno lentamente diffondendo anche gli sport minori, secondo perchè c'è di più la consapevolezza dell'importanza dello sport per la salute.
Allora perchè lo sport non conta un numero elevato di praticanti anche tra gli adulti? io credo che la risposta sia alquanto ovvia e molto banale: la mancanza di tempo. Gli adulti che praticano con costanza sport spesso non hanno impegni familiari. Infatti ritengo che il punto focale della questione sia sempre lo stesso, ovvero la mancanza di servizi in aiuto delle famiglie. Facendo i salti mortali tra l'uscita della scuola, gli scioperi (quest'anno la situiazione è disastrosa!!!), gli accompganmenti dei figli alle varie attività sportive e non, la spesa, la casa.... bisognerebbe fare attività sportiva di notte.
 
Eluana Englarovenerdì 14 novembre 2008 12.33
E' arrivata la sentenza della Cassazione per cui sarà possibile staccare l'alimentazione forzata ad Eluana Englaro. Una vicenda di cui si è parlata tanto, tantissimo, a mio avviso, troppo.

Un dramma familiare è stato portato alla ribalta e strumentalizzato tra i sostenitori dell'eutanasia e i sostenitori del diritto alla vita a tutti i costi. Il dibattito sarebbe in realtà molto interessante ma negli ultimi anni, vedi anche il caso Welby, è stato un po' troppo strumentalizzato.
Riporto il significato del termine eutanasia dalla definizione della Traccani: "

   
       
            eutanasia
       
       
            eutanasia /eutana'zia/ s. f. [dal gr. euthanasía, comp. di êu "bene¹" e tema di thánatos "morte"]. - 1. (filos.) Nel pensiero filosofico antico la morte bella, tranquilla e naturale, intesa come il perfetto compimento della vita. 2. (med.) Il porre deliberatamente termine alla vita di un paziente senza speranza di guarigione, al fine di evitargli una lunga agonia. ● Espressioni: eutanasia attiva, quando si somministrano farmaci per accelerare o procurare la morte; eutanasia passiva, quando si sospende il trattamento.

Come primo significato la Treccani riporta morte bella, traquilla e naturale e solo come secondo significato riporta l'accezione medica a cui tutti si riferiscono ovverro l'eutanasia altro non è che il porre deliberatamente termine alla vita di qualcuno senza speranza di guarigione.
Quindi l'eutanasia altro non è che provocare la morte a qualcuno somministrando farmaci. Bene, questo significa che nel caso di Eluana Englaro così come in quello di Piergiorgio Welby, il termine eutanasia è stato utilizzato solamente in modo arbitrario e artificioso, per attivare una provocazione/dibattito politico. In entrambi i casi infatti non si voleva provocare la morte iniettando un farmaco letale ma interrompendo delle terapie che tengono in vita una persona, anzi non delle terapie mediche, perchè quelle non verranno interrotte, ma interrompendo degli strumenti che mantengono artificialmente in vita delle funzioni vitali. A mio avviso la differenza tra i due punti di vista è notevole. Non si provoca la morte artificialmente, come nel caso dell'eutanasia, ma si interrompe l'utilizzo delle macchine che artificialmente tengono in vita la persona.

Le cose stanno così ma i media parlano di eutanasia, così il Vaticano non può far altro che prendere le sue posizioni. In realtà quello che succede è ben altro. Se i media riportassero le notizie obiettivamente e, se alcuni politici non cercassero di cavalcare l'onda dell'emotività collettiva che questi casi comportano, credo ci sarebbe molta meno polemica ma soprattutto meno esposizione mediatica per i familiari di queste sfortunate persone. Credo che i genitori della Englaro abbiano tutto il diritto di vivere privatamente il loro dolore.

una crisi poco democratica martedì 9 dicembre 2008 12.47
Si avvicina il Natale e in questi giorni ogni telegionale, radiogiornale o articolo di giornale parla della crisi. E' vero la crisi c'è e molti hanno perso o stanno per perdere il lavoro e questo è il vero dramma. Però di questo poco si parla. Si intervistano i commericanti che si lamentano che quest'anno c'è la crisi e si vende poco.... vengono trasmesse immagini di centri commerciali deserti e io guardo, ascolto e rimango perplessa. Sono perplessa perchè quando vado a fare la spesa al supermercato in uno dei più grandi centri commerciali di Roma lo trovo sempre STRAPIENO di gente. Le ipotesi sono due: o la gente passeggia e basta in un centro commerciale magari perchè fa freddo e allora è meglio stare al coperto e farsi del male a gaurdare le vetrine piene di oggetti che non si possono comprare oppure la gente compra lo stesso. IO propendo per la seconda ipotesi perchè la gente che passeggia nei centri commerciali passeggia con buste piene di recenti acquisti.
La crisi c'è. E' la crisi che costringe un uomo ad aspettare la tredicesima per acquistare le piccole calzature per il figlioletto di due anni, è la crisi che costringe una donna a rinunciare al solito trattamento estetico pre natalizio... Ma la crisi tocca solo una fascia di persone. Non è vero che non ci sono i soldi, la verità è che I SOLDI CI SONO MA SONO DISTRIBUITI MALE. E' vero che c'è gente che non arriva alla fine del mese e alle due va ai mercati generali a vedere se può rimediare qualcosa per arricchire il pasto serale ma è anche vero che una fascia di persone possono permettersi esattamente tutto come negli altri anni alla faccia di chi non può.
Sogniamo un futuro con una più equa distribuzione delle risorse!l
scarpa in faccia a BUSHlunedì 15 dicembre 2008 12.59
Se un giornalista arriva a togliersi le scarpe e a lanciarle al Presidente, seppur uscente, degli Stati Uniti... vuol dire che l'esasperazione di quel popolo martoriato è arrivata alle stelle. Cerchiamo di non accendere miccie in zone esplosive....

ho scelto la stoffa...lunedì 9 febbraio 2009 11.44
Dopo anni di convinto uso dei tovaglioli di carta sono passata di nuovo ai vecchi e ormai inconsueti tovaglioli di stoffa. Sono stata una delle prime sostenitrici dell'abbandono del tovagliolo di stoffa da riutilizzare più volte rispetto al più pulito, igienico e monouso tovagliolo di carta. Ho fatto però recentemente una considerazione relativa alla quantità di tovaglioli di carta che consum,avamo in un solo pasto, soprattutto i bambini che pretendevano sempre un nuovo tovagliolo perchè appena sporcato già non andava più bene. "tanto lo butti e ne prendi un altro..." questo mi diceva il mio primogenito dall' alto dell'esperienza dei suoi 7 anni. Allora da mamma mi sono chiesta che cosa gli sto insegnando. Forse gli sto insegnando la cultura dell'usa e getta, dei platti e dei bicchieri di plastica? Mi sono venute in mente due cose.

La prima immagine riguarda una festa di bambini con un tavolo imbandito di ogni ghiottoneria e svariate pile di bicchieri di plastica impilati uno sopra l'altro e il cui utilizzo più tipico è l'essere usato e buttato da ogni persona ad ogni uso.

La seconda immagine invece è il contrasto tra la corsia di un supermercato italiano (settore piatti e bicchieri di plastica ... di solito una corsia intera con tovaglioli di carta di ogni tipo e per ogni occasione e così per ogni accessorio della tavola) e la estenuante ricerca  che ho fatto quest'estate in supermercati della Slovenia, Austria, Repubblica Ceca e Polonia alla ricerca di un piatto di palstica o tovagliolo di carta. Semplicemente all'estero non esistono perchè non li usano. E ne ho avuto la prova perchè in ogni campeggio visitato nel nostro viaggio estivo abbiamo osservato un utilizzo escusivo di stoviglie da lavare e riutilizzare.
Forse tutto ciò mi ha portato a riflettere e ho deciso di cominciare piano piano a fare un uso più moderato della plastica e questo in considerazione anche dell'emergenza rifiuti in cui si trova il nostro Paese.
Un piccolo gesto che mi fa sentire meglio.


 Eluana è liberamartedì 10 febbraio 2009 11.00
Libera dal suo corpo. Sono cattolica e non condivido le posizioni che la Chiesa e il governo hanno preso su questo caso. Lo spirito, l'anima di una persona vive transitoriamente nella Terra per poi arrivare a " miglior vita" , la vita eterna. Lo spirito di Eluana era imprigionato in un corpo che non le permetteva di fare o sentire nulla, una non vita. Ora finalmente l'anima di Eluana è libera e ha raggiunto la sua vita eterna. Perchè la Chiesa non ha considferato questo aspetto e sio è radicata su posizioni di attacamento alla vita, a una NON VITA. A cosa serve la nostra vita terrena se non puoi viverla?
Non mi sento neanche di dire Eluana è morta, perchè di fatto questa sfortunata donna è morta 17 anni fa quando è entrata in un coma irreversibile. La morte soppraggiunge ad interrompere una vita mentre io credo che non si possa definire vita un corpo inerme, che viene alimentato artificialmente, che non risponde a nessuno stimolo esterno.
Tanto si è parlato in questi giorni, in queste settimane e tra le altre cose ho sentito parlare di Eluana come di una disabile. Questa definizione mi lascia perplessa. Ho avuto un figlio disabile grave e per quanto la sua anima fosse improgionata nel suo corpo, un corpo inerme che non riusciva a muovere, i suoi occhi erano vigili, espressivi, comunicativi ... quella di mio figlio era una disabilità gravissima ma la  sua era  vita. Una terribile esistenza, ma era vita perchè comunicava con gli altri, interagiva interessandosi a ciò che accadeva intorno a lui, ascoltava la musica e vedeva la televisione, mangiava, beveva, piangeva, accennava sorrisi e muoveva il suo piccolo dito, unico muscolo funzionante in tutto il suo corpo.
Una persona in coma irreversibile ha una vita vegetativa e basta. Un disabile ha una vita perchè il suo cervello funziona anche se non può comandare il suo corpo.
Sbaglierò ma ho l'impressione che il governo abbia cavalcato l'onda dell'emotività collettiva per raccogliere consensi. Forse un premier così attento ai sondaggi  non si sarà lasciato sfuggire questa occasione. Non lo sapremo mai, il mio dubbio resta.
per sapere cosa ho già scritto su Eluana Englaro : http://iltartarughino.splinder.com/post/19045712/Eluana+Englaro

perchè?venerdì 20 febbraio 2009 17.44
Sono passati 4 anni e 30 giorni e mi chiedo ancora perchè.

Tanti perchè e neanche uno con una risposta.
Perchè è successo proprio a me?
Perchè succedono queste cose?
Perchè non esistono cure per tutte le malattie?
Perchè non dimentico?
Perchè gli altri hanno dimenticato?
Perchè non riesco a togliermi dalla mente gli ultimi respiri e gli ultimi concitati momenti?
Perchè continuo a svegliarmi in piena notte con un senso di impotenza e con l'immagine della morte entrata nei tuoi occhi?

Perchè... perchè... perchè...

 
 il difficile mestiere di madremercoledì 11 marzo 2009 12.06
Mi sono sempre considerata una brava professionista e ho sempre svolto il mio lavoro con professionalità, impegno e dedizione. Poi sono nati i miei figli e la mia professione principale, quella a cui ho dedicato non solo impegno e dedizione, ma anche e soprattutto amore, è diventato il mestiere di mamma. Continuo a lavorare a tempo pieno in ufficio svolgendo il mio lavoro come meglio posso (i miei limiti sono gli orari) ma tutto il mio tempo libero, tutto il tempo che non lavoro veine dedicato a loro. E ne sono felice perchè questo è quello che ho sempre voluto  se potessi lascerei il lavoro per stare tutto il tempo con loro, soprattutto fino a quando sono piccoli. Eppure non basta.

Non basta perchè ho fallito in tante cose.

Ho un figlio di 7 anni che a volte mi chiedo se non stia attraversando un periodo di fase preadolescenziale acuta, una bambina di 2 anni che è determinata e inamovibile nelle sue posizioni come se di anni ne avesse 12 di più.... Ma che sta succedendo? Possibile che ho fallito in tutta la linea? o forse ogni tanto mi dimentico che il grande sta sviluppando la sua personalità, le sue idee e sta diventando una persona diversa da me che non accetta più passivamente tutto ciò che gli si dice perchè ormai ha la sua opinione, i suoi gusti e fa le sue scelte. E la piccola ha un carattere forte che sicuramente l'aiuterà ad essere una persona detrminata da adulta.
Rifletto sul vero significato dell'essere madre. Quale è il compito di una madre? Ci penso tanto e ci ripenso e sono arrivata a questa conclusione: una madre ha il compito di prendere per mano il suo bambino e di renderlo piano piano indipendente per diventare una adulto sereno, equilibrato, deciso.
In fin dei conti mica è facile il compito di una madre, di un genitore.
Allora perchè non accetto i capricci di crescita di mio figlio, forse non sono capricci ma sono i primi segnali di autonomia, di formazione della propria individualità. E' così difficile vedere un figlio crescere e diventare una persona diversa da quella che vorremmo in quel momento. Ma è così. Forse se smettessimo di avere aspettative e lasciassimo più spazio all'individualità del piccolo potremmo scoprire che poi quelle che ci sembrano gravi mancanze in fondo sono solo un passaggio necessario per trovare la propria strada.
Ma la paura di sbagliare è tantissima!
E' proprio difficile il mestiere di madre!

 dal Financial Timesmercoledì 27 maggio 2009 16.02
Riporto un articolo di Repubblica.
Non commento, non è necessario..... perchè il FINANCIAL TIMES é il più autorevole giornale europeo.
Editoriale del quotidiano finanziario britannico: "Rifiuta ogni critica indipendente"

L'Independent: se il premier può "mentire così spudoratamente", il Paese è a rischio
Berlusconi "un pericolo per l'Italia"

l'affondo del Financial Times
dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI

Berlusconi "un pericolo per l'Italia" l'affondo del Financial Times

LONDRA - "Un pericolo" per l'Italia. Due grandi giornali inglesi, il Financial Times e l'Independent, usano stamane la stessa espressione parlando di Silvio Berlusconi, alla luce delle vicende che hanno recentemente coinvolto il primo ministro e del suo rifiuto di rispondere alle domande che gli ha posto la Repubblica.
Dopo i numerosi servizi dei corrispondenti da Roma della stampa britannica, e due editoriali molto critici verso Berlusconi apparsi sul Times di Londra, quotidiano filoconservatore, e sul Guardian, quotidiano filolaburista, oggi a occuparsi del caso sono il quotidiano della City, considerato l'organo di informazione più autorevole d'Europa, e l'Independent, che dedica alla questione un ampio ritratto del premier italiano su due intere pagine.
Silvio Berlusconi "non è chiaramente un altro Mussolini" e il suo potere non comporta il rischio di un ritorno al fascismo, "ma è un pericolo per l'Italia e un maligno esempio", afferma l'editoriale non firmato, dunque espressione dell'opinione della direzione del giornale, collocato al primo posto frai tre commenti del giorno nella pagina "Op-Ed" (opinioni ed editoriali) del Financial Times, subito al di sotto del motto del Ft, "Without fear and without favor", ossia senza timori reverenziali e senza fare favori a nessuno. "Mentre vengono poste pesanti domande sulla sua relazione con un'adolescente che sogna di diventare una star, domande che sua moglie è stata la prima a sollevare, Berlusconi si è rivolto contro il suo più ostinato interrogante, il quotidiano di centro-sinistra la Repubblica, ha lanciato velate minacce tramite un suo associato e ha cercato di invalidare le domande sostenendo che sono viziate da un pregiudizio politico. Egli ha mostrato simile belligeranza verso i magistrati che lo hanno giudicato corruttore dell'avvocato inglese David Mills, definendoli militanti di sinistra, sebbene il parlamento lo abbia reso immune dall'essere processato. E insoddisfatto anche di un così utile parlamento, ha detto che dovrebbe essere drasticamente ridotto a 100 deputati, mentre il potere del premier dovrebbe essere accresciuto".
Il pericolo rappresentato da Berlusconi, prosegue l'editoriale del quotidiano finanziario, è di "svuotare i media di serio contenuto politico, rimpiazzandolo con l'intrattenimento, di demonizzare i nemici e rifiutare di accettare la legittimazione di ogni critica indipendente". Il pericolo è "mettere una fortuna al servizio della creazione di un'immagine di massa, composta da affermazioni di successi ininterrotti e sostegno di popolo". Che Berlusconi sia così dominante è "in parte colpa di una sinistra titubante, di istituzioni deboli e talvolta politicizzate, di un giornalismo spesso subalterno. Ma più di tutto è colpa di un uomo molto ricco, molto potente e sempre più spietato. Non un fascista, ma un pericolo, in primo luogo per l'Italia, e un esempio maligno per tutti".
Il lungo articolo dell'Independent, firmato dall'ex corrispondente da Roma, Peter Popham, ricostruisce punto per punto tutti gli sviluppi della "Berlusconi's story", chiedendosi se un leader coinvolto in così tanti scandali, controversie e processi, possa finire per perdere il potere a causa di una vicenda apparentemente minore, come la partecipazione al compleanno di una ragazza diciottenne, riportata inizialmente in un trafiletto di giornale da Repubblica, ma poi gonfiata dalla decisione di Veronica Lario di chiedere per questo il divorzio, sostenendo che suo marito ha incontri "con minorenni", che "non sta bene" e che "ha bisogno di aiuto". L'implicita allusione dell'Independent è allo scandalo Watergate, anch'esso iniziato con una piccola notizia di cronaca, un apparente tentativo di furto nel quartier generale del partito democratico americano, ma poi terminato con le dimissioni di Richard Nixon. Il quotidiano londinese conclude che oggi Berlusconi è di fronte al "rischio reale" di perdere consensi alle prossime elezioni europee, particolarmente dopo le critiche espresse da alte autorità della Chiesa cattolica per il suo comportamento. La questione dei suoi rapporti con Noemi Letizia, afferma il giornale, "non è triviale". Vivere in Italia oggi è "come essere intrappolati in un campo di lava che sta lentamente ma inesorabilmente scivolando giù da un pendio". Gli scandali di Mani Pulite, anziché portare alla nascita di una rivitalizzata "Seconda repubblica", hanno condotto a una "Età di Silvio e al lento ma costante degrado delle istituzioni democratiche della nazione". Se il primo ministro può "mentire così spudoratamente" sulla sua relazione con una teen-ager, allora l'Italia "è in pericolo".
 dal Financial Times 2mercoledì 27 maggio 2009 16.10e riporto anche un articolo del corriere della sera....
Il quotidiano economico britannico in un editoriale: «Ricco, potente e Spietato»
Il Financial Times: «Berlusconi non è Mussolini ma è un pericolo per l'Italia»
«Non è come il leader del fascismo: lui ha squadre di starlette e non di camicie nere ma è esempio deleterio»
       
   

LONDRA - «Un pericolo, in primo luogo per l'Italia, ed un esempio deleterio per tutti». È quanto scrive di Silvio Berlusconi mercoledì il Financial Times in un editoriale in cui afferma che «il fascismo non è nel futuro probabile dell'Italia: Berlusconi chiaramente non è Mussolini, lui ha squadre di starlette e non di camicie nere».
 
IL PERICOLO - «Ma il pericolo di Berlusconi è di un ordine diverso da quello di Mussolini - continua il quotidiano economico, ricordando come Repubblica sia diventata il giornale "più ostinato" nel porre al premier "le difficili domande sulla sua relazione con la teenager che vuole fare la starlette" - è quello dei media che rendono fatui i contenuti seri della politica e li sostituiscono con l'entertaiment. È quello di una inesorabile demonizzazione dei nemici ed il rifiuto di garantire basi indipendenti ai diversi poteri. È mettere una fortuna al servizio della creazione di un'immagine grandiosa, composta da affermazioni di successi senza fine e sostegno popolare». «Che egli sia così dominante è anche in parte colpa di una sinistra esitante, di istituzioni deboli ed a volte politicizzate, di un giornalismo che troppo spesso ha accettato un ruolo subalterno - conclude il Ft - ma soprattutto la colpa è di un uomo molto ricco, molto potente e sempre più spietato. Non un fascista, ma un pericolo in primo luogo per l'Italia ed un esempio deleterio per tutti».


lettera  a Veronica di Dacia Marainimercoledì 27 maggio 2009 17.49
Ora dico: solidarietà a Veronica

Cara Veronica, questa lettera giace sul mio tavolo da settimane. Mi tratteneva il riserbo di fronte a una persona riservata come lei. Ma quando ho letto che si sente sola e abbandonata ho pensato che era giusto comunicarle pubblicamente la mia solidarietà. Che le assicuro è la solidarietà di molti italiani, sicuramente più di quanti lei sospetta. La mia è una solidarietà impregnata di indignazione. Il linciaggio nei suoi riguardi, soprattutto dai giornali vicini a suo marito, è feroce, rancoroso e punitivo. Vorrei ricordare loro che la brutalità che usano, oltre a colpire lei, ferisce tutte le donne.
Perché denuncia una mentalità razzista, un atteggiamento culturale offensivo nei riguardi dell’altro sesso. Come a dire: tacete e state a casa.
Qualsiasi prepotenza o abuso denunciate certamente sarà per ragioni volgari: gelosia, invidia, paura di perdere potere e denaro.
Purtroppo non si tratta di una novità: sta montando di questi tempi una nuova misoginia, fatta di una falsa ammirazione per le bellezze femminili che nasconde aggressività e disprezzo.
Un virus insinuante che ha contagiato, oltre una quantità di settimanali e di giornali anche molto linguaggio della classe politica, e appare tutti i giorni, brillante e festosa, in tante trasmissioni che entrano nelle case italiane.
Come interpretare questa rabbiosa intolleranza verso il genere femminile? Forse le donne stanno diventando troppo brave: le migliori nelle università, le migliori nella pedagogia scolastica, le migliori in tante professioni. Questo certamente mette in discussione la supremazia culturale maschile che per molti deve rimanere alla base del rapporto fra i sessi. Altrimenti «botte», come strillano i prepotenti. Anche nel suo caso si sta ricorrendo alle «botte» mediatiche. Perché taccia.
Cosa conta la sua dignità, il suo pensiero, le sue preoccupazioni di fronte a un marito che, secondo lei, è caduto in preda a una erotomania senile?
Più i giorni passano e più risulta chiaro che le parole dure ma limpide da lei pronunciate non solo dichiarano il vero, ma rivelano solo una parte della gravità della situazione. Un uomo dalla grande responsabilità politica che si è esposto gridando e minacciando la propria moglie che lo redarguisce e gli chiede con fermezza il divorzio non è né dignitoso né onorevole. Qualcuno ha strillato al tradimento, qualcuno alla calunnia, qualcun altro al moralismo bigotto. Ma tutti sanno che un uomo che rappresenta una nazione non può comportarsi come un cittadino qualsiasi.

La sua condotta deve, non dico essere esemplare, tutti possono sbagliare, ma non può trascurare la trasparenza. Doppiezza e menzogna sono pericolosi per un governante, in quanto si prestano ai ricatti. I cittadini hanno il diritto di sapere se un loro governante sia in condizioni gravi di doppiezza e ricattabilità. Questo non significa fare del moralismo, come è stato scritto, ma credere in una tenuta pubblica che deve suscitare stima e fiducia.
Dacia Maraini

Europeemercoledì 3 giugno 2009 17.04
Votiamo per l'Europee ma quali sono i programmi? Cosa vogliono proporci? mai come quest'anno la campagna elettorale per le europee è stata così priva di contenuti politici.

I giornali e i telegiornali ci hanno solo riportato politici che commentavano fatti privati di altri politici... nient'altro.

BAH! inserimenti scolastici scandalosilunedì 14 settembre 2009 17.49
Siamo al 14 settembre e io sono già stressata!
Partiamo dai fatti: ho dovuto prendere 1 settimana di ferie, non previste e non preventivate, perchè ho scoperto che l'inserimento al nido di mia figlia prevede un calendario di 3 settimane. Lo scorso anno, al primo anno di nido lo avevo messo in conto un lungo periodo di inserimento e così è stato. Ma quest'anno mia figlia è andata a scuola felice e tranquilla e dopo 2 giorni avrebbe potuto stare tranquillamente a tempo pieno. Ma ciò, ho scoperto che non è possibile perchè la scuola chiude visto che le educatrici, nel periodo di inserimento, hanno preso tutte il turno di mattina in maniera da essere tutte presenti in questi "difficili" giorni di inserimento e quindi nel pomeriggio non c'è nessuno. Ora mi chiedo se il perdiodo di inserimento è un periodo che serve al bambino per adattarsi all'ambiente scolastico non forzando i suoi tempi oppure se invece c'è un accordo tacito tra educatrici, uffici scolstici municipali e coordinatrici. Perchè devo prendere mia figlia a scuola alle 12,30 se lei potrebbe tranquillamente rimanere fino alle 16,30? Il periodo di adattamento è un periodo di adattamento per i bambini o un periodo di adfattamento per le maestre? Ho saputo da una mia amica che alla materna quest'anno la prima settimana prevede che il bambino frequenti un'ora e mezza al giorno? ma dopo 2 anni di nido non bastano forse un paio di giorni per ambientarsi alla nuova struttura scolastica.
A mio avviso gli inserimenti dovrebbero essere fatti basandosi sui tempi necessari ad ogni bambino per ambientarsi nel clima scolastico con serenità. E' ovvio che ogni bambino hai i suoi tempi. Mi sembra quindi assurdo che gli inserimenti vengano strutturati con rigidi calendari validi per tutti.
Il risultato è che io quest'anno, di 3 settimane di inserimento previste ho fatto saltare a mia figlia la prima (quella che prevedeva 2 ore di frequenza), ho preso ferie per la seconda (quella che prevedeva mezza giornata), ho pagato la baby sitter 2 ore in più al giorno per la terza settimana (quella che prevedeva l'uscita alle 14,30).
Il mio quesito è il seguente: una madre non dovrebbe fare le ferie ad agosto per prendersi le ferie a settembre per far fare l'inserimento dei figli a scuola? ASSURDITA'  ALL'ITALIANA. Assurdità che dà per scontato che in Italia tutti abbiano una schiera di nonni pronti a sacrificarsi per figli e nipoti. Non sempre è così: non sempre i nonni possono farlo, non sempre i nonni vogliono farlo, non sempre i nonni hanno la salute per farlo, non sempre i nonni vivono nella stessa città, non sempre i nonni sono vivi.

tanti piccoli granelli di sabbia formano una bella spiaggiamartedì 27 ottobre 2009 15.46
Per il clima «noi» possiamo fare quasi quanto il protocollo di KyotoCorriere della Sera.it

MILANO - Se a ridurre le emissioni nazionali di gas serra non provvederanno Obama e Hu Jintao, niente paura, saranno i popoli a salvare il pianeta con i loro comportamenti energetici e ambientali più virtuosi. Anche se può sembrare una forzatura, sembra proprio questo il messaggio implicito in uno studio che viene pubblicato oggi sui Proceedings of the National Academy of Science (PNAS) degli Leggi ancora...
 
_.....lo trasferisco momentaneamente qui!

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